Biogas e Biometano: la risposta agricola alla crisi energetica

I rincari energetici hanno fortemente segnato i primi mesi del 2022. Ad acuire un andamento già in crescita dovuto alla ripresa economica post-pandemia, è stato il conflitto bellico in Ucraina e le ripercussioni sul gas russo. Se la diplomazia italiana sta trovando soluzioni alternativa per gli approvvigionamenti dall’estero, una risposta concreta può venire direttamente dal comparto agricolo nazionale. Biogas e biometano, prodotti in impianti di imprese agricole, possono dare infatti un contributo significativo all’indipendenza energetica del Paese. Le due tecnologie, inoltre, svolgono un ruolo determinante per la transizione ecologica, rappresentando una risposta sostenibile alla richiesta di energia. Le tante novità dell’ultimo periodo, i finanziamenti previsti anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le prospettive future per le imprese del settore nonché le ricadute sul comparto agricolo saranno al centro del convegno ‘Biogas e biometano: la risposta agricola alla crisi energetica’ che ho organizzato presso il Ministero delle Politiche agricole per giovedì 28 aprile con inizio alle ore 10:00. L’evento vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del mondo dell’impresa nonché dei referenti delle associazioni agricole e ambientali.

Intervista per Terra e Vita: Il ruolo del biometano agricolo per sostituire il gas russo

Il decreto Milleproroghe ha esteso per tutto il 2022 gli incentivi agli impianti biogas inferiori ai 300 kW, ossia quelli più diffusi nelle aziende con allevamento. “Come avvenuto negli ultimi anni, in attesa dell’uscita del decreto di incentivazione per le fonti rinnovabili siamo intervenuti, ancora una volta, a sostegno di questo comparto strategico per la transizione energetica, dando l’opportunità di accedere agli incentivi anche a quelle aziende, circa cinquanta, rimaste escluse dal bando 2021”. Queste le parole dell’esponente M5S in Commissione Agricoltura alla Camera Gianpaolo Cassese che, in precedenza, aveva proposto come primo firmatario due emendamenti che hanno chiarito quali siano i sottoprodotti utilizzabili nell’alimentazione degli impianti biometano per produrre biocarburante avanzato e semplificato le procedure per la sua immissione in rete; nonché permesso ai piccoli impianti sotto i 300 kW di utilizzare anche materie e reflui derivanti da altre aziende limitrofe.

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