A Roma insieme ai lavoratori Leonardo Spa

Nella manifestazione nazionale di oggi a Roma, indetta da Fiom e Uilm, i lavoratori della Leonardo Spa provenienti dai maggiori stabilimenti del Paese hanno dato una importante prova di compattezza per reclamare chiarezza sulle prospettive occupazionali. La forte presenza dei dipendenti del Mezzogiorno è un importante segnale, che sia l’Azienda, sia il Governo e tutte le forze politiche, devono saper interpretare, per evitare politiche industriali che penalizzino ancora una volta il Sud d’Italia, a cominciare da questa vertenza. Di certo l’area Jonica e tutto il Mezzogiorno non possono sopportare altre crisi industriali. Con tale consapevolezza ho partecipato alla mobilitazione odierna e nel corso della mattinata sono stato ricevuto, insieme al Sindaco di Grottaglie Ciro d’Alò, dal Capo della Divisione Aerostrutture, per comprendere quali siano le prospettive future che i lavoratori attendono di conoscere.

Nell’incontro abbiamo ribadito che nei siti pugliesi e campani del Gruppo sono concentrate le produzioni per il trasporto di aviazione civile, il settore maggiormente colpito dalle conseguenze della pandemia, e che tra tutti quello di Grottaglie è il più fragile a causa del problema ancora irrisolto della mono committenza. Il direttore ha usato parole di rassicurazione sulle prospettive, sia in merito alla continuità della produzione delle fusoliere per il Boing 787, sottolineando come il nostro sito sia unico al mondo in tale lavorazione, sia riguardo nuovi progetti da introdurre in aggiunta all’EuroMale. Un importante investimento che inizialmente non era destinato per vocazione sul sito grottagliese ma che l’azienda ha voluto portare per avviare quella tanto auspicata diversificazione. Ci è stato inoltre garantito che si sta lavorando per individuare ulteriori progetti pur nel rispetto delle peculiarità del sito.

Un colloquio che lascia ben sperare quindi, anche se alle parole dovranno inevitabilmente seguire i fatti.

Non smetteremo di vigilare, consci che anche il Governo dovrà fare la sua parte perché la determinazione dei 300 lavoratori partiti stanotte da Grottaglie, dei 100 partiti da Foggia, dei 450 provenienti da Napoli, e di tutti gli altri merita la necessaria attenzione e, soprattutto, una visione concreta per il futuro del settore.

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