Al Gal Magna Grecia si è parlato di crescita e innovazione

L’evento organizzato dal Gal Magna Grecia per presentare le 25 start up finanziate, è stato davvero un bel momento di confronto sul tema dell’innovazione di impresa, tra le giovani imprese, alcune delle aziende di maggior successo del territorio, gli attori istituzionali e le organizzazioni di categoria. Per questo voglio ringraziare il Presidente Luca Lazzaro, il direttore Ciro Maranò, tutto il cda tra cui il Sindaco Ciro D’Alò e Lucia Cavallo, che ha aperto al pubblico la sua dimora storica in occasione di questo importante evento. 

Senza innovazione non c’è sviluppo, non c’è crescita. Per innovare, una delle strade da percorrere è senza dubbio quella di favorire la nascita e lo sviluppo delle piccole e giovani imprese animate e motivate da una cultura imprenditoriale e da un alto contenuto tecnologico, come le startup innovative, perché possono contribuire al processo d’innovazione nel nostro Paese, lanciando nuove idee, dedicandosi alla ricerca e allo sviluppo, creando nuove opportunità per fare impresa e generare occupazione. 

Nel mio intervento ho ricordato che il Governo Conte, nel pieno della crisi dovuta al Covid 19, ha scommesso molto su questo percorso, potenziando gli interventi per sostenere l’ecosistema delle startup e delle PMI innovative considerandole un target di riferimento fondamentale per rimettere in moto l’economia ed uscire dalla crisi. Per rafforzare l’imprenditoria innovativa sono state attribuite risorse aggiuntive importanti attraverso il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI; sono stati messi a disposizione risorse consistenti per concedere contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi erogati da incubatori, acceleratori, innovation hub; sono stati introdotti incentivi in de minimis, che prevedono una detrazione fiscale del 50% per investimenti in startup innovative e PMI innovative; è stato costituito un Fondo per il trasferimento tecnologico, gestito dalla Fondazione Enea Tech, al fine di realizzare attività di supporto alla crescita delle imprese alto potenziale innovativo. Inoltre, sono state assegnate risorse per il Fondo di sostegno al venture capital a beneficio esclusivo delle startup e delle PMI innovative, andando a potenziare il Fondo Nazionale Innovazione.

Sono alcune delle misure  che hanno permesso, malgrado la crisi, che il numero di  queste attività iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese continuasse a crescere (+ 10,4%), superando, nel novembre 2020, la soglia delle 12.000 unità, che oggi hanno raggiunto 13mila unità.

Anche in Puglia nel 2020 (in piena crisi pandemica) vediamo un positivo incremento di iscrizioni nella sezione speciale startup, che oggi sono 657, di cui più della metà nella provincia di Bari e poco più del 7% (48 attività) nella provincia di Taranto.  

Questi dati ci confermano il grande sforzo che dobbiamo fare per favorire il processo di crescita necessario affinché sorgano esperienze innovative interessanti, sapendo che l’affermazione delle aziende giovani a forte vocazione tecnologica dipende anche dalle condizioni del territorio, dalla presenza non solo di incentivi dedicati, ma anche di attori che le favoriscano, come contesti accademici, istituzioni culturali, ma anche aziende avanzate che possano stimolare la progettazione di iniziative volte a fornire servizi alle imprese. 

Da parte nostra stiamo facendo lo sforzo di attuare politiche per sostenere il Mezzogiorno, che sconta un gap storico rispetto alle regioni del Nord , come  anche i dati sulla distribuzione nazionale delle start up confermano: il 55,8%  è infatti localizzato nel Nord, il 20% nelle regioni del Centro e il 24,2% nel Mezzogiorno. 

Per incentivare il Sud abbiamo messo in moto una serie di iniziative, una delle quali è Resto al Sud, che è una misura voluta dal M5S per dare slancio alla nostra economia, garantire nuove possibilità ai giovani e ridurre le diseguaglianze territoriali. Una misura che prevede il finanziamento con una copertura fino al 100% delle spese per chi, residente nelle regioni del Mezzogiorno (e in quelle del cratere sismico), apra una attività di impresa individuale o collettiva, con un finanziamento massimo che, a seconda dei casi, arriva fino a 200mila euro, oltre ad un ulteriore contributo a fondo perduto. Il 50% di contributo è a fondo perduto, l’altro 50% del finanziamento bancario è garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

È una opportunità molto importante (rivolta non solo ai giovani del Sud ma a chi ha fino a 56 anni) che fino ad oggi ha dato importanti risultati: 10.210 iniziative finanziate, 432MLN in agevolazioni concesse e 38.058 posti di lavoro creati. 

Una iniziativa molto significativa indirizzata al mondo agricolo per incentivare il ricambio generazionale, invece, è senza dubbio “Più impresa”,  per i giovani agricoltori non solo del Sud ma di tutta Italia che consente di affiancare al mutuo a tasso zero il contributo a fondo perduto per finanziare l’ampliamento di un’azienda esistente oppure avviare un progetto di start up. Più precisamente questa misura di Ismea finanzia investimenti per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell’investimento. La durata massima è stabilita in 15 anni con un periodo di preammortamento di massimo 30 mesi. Destinatari dell’intervento sono le micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, amministrate e condotte e da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti.

Anche tra le riforme e i progetti nel cronoprogramma del PNRR sono previste misure destinate alle start up innovative operanti in diversi campi: quello della digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; quello della transizione ecologica (es. rinnovabili, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare, trattamento rifiuti); quello dell’Istruzione e della ricerca ; quello della Coesione e inclusione per stimolare la creazione di imprese femminili e a innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.

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